(?, 1763 - ?, 1810) scrittore cinese. Dal ripiegamento nel privato, riservatogli dalla vita di oscuro funzionario governativo e dalle scelte successive, che lo portarono spesso a soffrire di gravi ristrettezze economiche, trasse spunto per la sua unica opera Fousheng Liuji (I sei racconti di vita irreale), a carattere interamente autobiografico. L’opera narra in stile semplice e raffinato e con accenti di trepida affettuosità, la vita domestica dell’autore con Yun - la cugina colta e sensibile - sposata per amore contro il volere della famiglia. È articolata in sei parti, in successione, ma tra loro autonome: 1) La gioia della camera nuziale; 2) La gioia dei momenti di ozio; 3) Malinconia delle difficoltà della vita; 4) La gioia del viaggiatore; 5) Viaggio alle isole Ryukyu; 6) Metodo per curare la propria vita. Rimasta manoscritta fino al 1877, l’opera, di cui ci sono giunte solo le prime quattro parti, divenne famosa non appena pubblicata. La sua originalità sta soprattutto nel gusto intimistico, in cui vibra una sensibilità capace di godere sottilmente delle gioie impalpabili e fuggenti che riservano gli aspetti «minori» e quotidiani della vita, vissuti nella fedeltà alla tradizione e al costume, ma anche nella consapevolezza della fondamentale tragicità di ogni esistenza.